venerdì 16 ottobre 2015

E' più facile migliorarsi praticando il VIETCHI - Tuyen Sinh ed Thien Ha Quyen



Giustamente dopo uno stage .... inizia il lavoro!!  A Trento sono state presentati 2 quyen (o sequenze di movimenti) che si prestano a vari livelli di studio e comprensione (caratteristica comune a tutti i quyen che pratichiamo). Nell'articolo di seguito, la Maestra Iva  Tue Y spiega come la pratica può essere anche utilizzata per scoprire errori che altrimenti sarebbero rimasti "sommersi". Sicuramente è un bellissimo metodo per poterci migliorare da applicare alle piccole difficoltà quotidiane. Buona lettura e fateci sapere cosa ne pensate.
Con i grandi numeri si scoprono i piccoli errori

Vi siete mai chiesti come mai nelle arti come la nostra, si ritiene che la ‘ripetizione’ sia importante?

Noi sì, e nell’ultimo stage di Trento l’11 e 12 Ottobre 2015, l’abbiamo riproposta all’interno dello studio di due sequenze molto interessanti legate a due visioni dei fenomeni dell’universo: il mutamento graduale e la cooperazione tra forze opposte

Sicuramente il motivo più evidente è che la pratica,  attiva energizza  riequilibra e rende il corpo più flessibile e ‘giovane’, ma c’è un’altra ragione ed è questa:

“Con i grandi numeri si scoprono i piccoli errori”
La ripetizione è considerata da noi occidentali ‘noiosa’ e ‘sterile’. Abbiamo bisogno di una motivazione e di uno obiettivo valido che non sia solo un ‘numero’.
Le nostre tecniche lavorano sulla persona nel suo insieme nella ricerca dell’equilibrio, della proporzione, dell’armonia e della simmetria: ripetendo  e ripetendo ancora le sequenze, ci si accorge dei piccoli errori commessi negli spostamenti che,  proprio perché molto piccoli con una sola esecuzione non sarebbero portati alla nostra attenzione. Questa la riflessione che è emersa a Trento e che noi assumiamo come spunto e fattore stimolante per la nostra pratica.


                                            Iva CAPUTO

 

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